La BCE consiglia di tenere contanti in casa per affrontare emergenze e blackout. Perché è importante e quanti euro servono davvero.
In un’epoca dominata dai pagamenti digitali, potrebbe sembrare anacronistico parlare dell’importanza del contante. Eppure, è proprio la Banca centrale europea (BCE) a richiamare l’attenzione su questo tema. Nel suo bollettino economico, la BCE definisce la moneta fisica come uno strumento “essenziale” durante le crisi, sottolineando come sia cruciale che i cittadini dispongano di una riserva per le emergenze.

I contanti, una risorsa essenziale in tempi di crisi
Come riportato da tg24.sky.it, l’analisi, intitolata “Keep calm and carry cash”, è firmata da Francesca Faella e Alejandro Zamora-Pérez, ed è disponibile anche sul sito della Banca d’Italia. I dati sono chiari: nonostante l’uso quotidiano del contante sia diminuito, la domanda di banconote in euro è in costante crescita da oltre vent’anni. Ciò è dovuto principalmente a un motivo: nei momenti di incertezza – come pandemie, guerre o blackout digitali – le persone cercano sicurezza, e la trovano nella solidità della moneta fisica.
Secondo la BCE, il contante non è solo un mezzo di pagamento, ma una riserva di valore affidabile in situazioni dove i circuiti digitali potrebbero non funzionare. Un esempio emblematico è quello del blackout che ha colpito la penisola iberica, coinvolgendo oltre 50 milioni di persone e mettendo fuori uso i sistemi elettronici per ore. In quella situazione, solo chi aveva contanti ha potuto acquistare beni di prima necessità.
Quanti contanti tenere in casa? Le linee guida della BCE
La BCE non lascia spazio a interpretazioni: avere contanti in casa è una forma di preparazione civile. Le autorità di Paesi come Austria, Finlandia e Paesi Bassi consigliano alle famiglie di detenere una somma compresa tra 70 e 100 euro per ogni membro del nucleo familiare. Questo importo dovrebbe coprire le spese essenziali per un periodo di circa 72 ore, tempo ritenuto critico per il ripristino dei sistemi durante le emergenze.
Questa raccomandazione non mira a incoraggiare l’accumulo eccessivo, ma a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di essere pronti. La moneta elettronica è comoda, ma vulnerabile a crisi sistemiche o attacchi informatici. La moneta contante, invece, resta sempre disponibile, non dipende da connessioni o dispositivi e mantiene la sua funzione anche quando tutto il resto si blocca.
La posizione della BCE è chiara: tenere contanti in casa non è un gesto nostalgico, ma una precauzione moderna. Prepararsi con una piccola riserva può fare la differenza tra l’affrontare un imprevisto con serenità o con difficoltà.